Bandito
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Da: Roma-Milan
Su: Honda CBR 1000 RR (2007) - Ducati Multistrada 620 (2005)
# 23 ≡ Adesso vi Rompo...
il Tatto avrà pure le sue asprezze, ma onestamente sta sviolinata per tamponare tali asprezze mi convince fino a un certo punto.
non parlo specificamente di bandit, ma nel communitysmo biker non mi sembrano fortissimi gli anticorpi.
quando arriva un pischello/a colla moto da tre mesi, che magari ha talento di base e molta disinvoltura, tiene il passo dei migliori e polverizza gente colla moto da 10 anni, che succede? succede che è tutt'un elogiare "minchia che bel manico, oh complimenti" ecc, ovviamente galvanizzandolo e istigandolo indirettamente a picchiarci ancora più gas. ce ne fosse uno/a di quelli che sanno che roma non fu fatta in un giorno a prenderlo simpaticamente e dirgli "bravo c'hai buone basi, ma in realtà appena un qualcosa gratterà via la sottile vernice del tuo entusiasmo, ti sdrai secco e preciso".
poi quando uno di questi si fa malino e/o pressa la moto, esce fuori un bel giudizioso senno di poi a quattr'occhi. sistematicamente tardivo. dio non voglia quando si fa più di "malino".
oppure
quando uno o più della compagnia invade sistematicamente la corsia opposta ove lo ritiene "necessario", il massimo son due paroline col sorriso "eh ma insomma dai non si può", con la faccia di chi lo dice proprio perché deve, senza crederci. siamo amici, siamo belli, simpatici, fratelli, cim bum bum che figata e chi s'è visto s'è visto.
e quando il nodo sbatte su pettine, a ridaje col senno di poi o coi silenzi imbarazzati.
oppure
crepa qualcuno, magari anche celebre motociclisticamente, mentre fa una clamorosa cavolata (e di solito ha sempre a che fare con la corsia opposta...), e via di lampeggi al cielo, fatti un turno anche per noi all'estoril dei campi elisi, e giù badili di melassa.
bona, io non credo nella pena di morte anche per gli assassini di bambini orfani disabili, figurarsi per i motociclisti sboroni, azzardosi o prepotenti.
e ovviamente, sopratutto se si tratta di un amico, tutto il dolore di questo mondo è da rispettare.
però a tutto c'è un limite, perché se siamo tutti martiri della Grande Passione allo stesso modo, dove va a infilarsi quella famosa saggezza di chi ha esperienza, così tanto pedagogica, di cui parla barone?
non è mica un insulto dire le cose come stanno. quando l'anno scorso in emilia è deceduto un motociclista bravissimo che conoscevo e di cui conosco e frequento tuttora alcuni amici, e che era anche un ragazzo adorabile, c'è stato un funerale incredibile, un fiorire di sincera commozione altrettanto incredibile, e così via.
mai una volta in tutto ciò, ho sentito un goccio di ipocrisia su un punto specifico: andava consapevolmente in giro (molto ma molto bene) a un passo a cui sapeva, e non poteva non sapere, che poteva andare storta (ma molto storta) una volta o l'altra. certo, la fortuna poteva girare meglio, e soprattutto il dispiacere e il dolore non cambiano, ma questo è un esempio di sobrietà, anziché un florilegio di frescacce sul destino. viceversa quando si sentono un sacco di frottole su qualcuno che lo sapeva benissimo, a me viene il latte alle ginocchia e penso che sia un pessimo insegnamento.
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