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Sicurezza : PRIMO SOCCORSO - minicorso teorico - da www.fazeritalia.it
Da romeopapa il 10/7/2003 12:32:03 ( letture 4215 )

PRIMO SOCCORSO - minicorso teorico - da www.fazeritalia.it

Beh, bando alle ciance...quanti di noi sanno effettivamente come funziona la catena del soccorso? Quanti di noi sanno effettivamente come comportarsi in caso di incidente o altri casi in cui portare soccorso? A quanti è capitato di trovarsi di fronte un incidente e non sapere cosa fare?
Bene, avevo pensato di buttar giù qualcosa quando mi sono accorto che il mio amico nonchè collega Istruttore118 e V.d.S. CRI Giorgio "Flyer Duck" (Fazerista) aveva già preparato una cosa simile su www.fazeritalia.it

Il tutto è copincollato da un topic di Hurricane, che come sapete, è una nota Star della TV in fatto di Pronto soccorso! :-)

Il soccorso in caso di necessità (Prima Parte)


Sicurezza: è il primo comandamento per chi opera nel soccorso organizzato e pure il primo insegnamento che si propina ai nuovi soccorritori.
Non è certamente necessario rimarcare quanto noi motociclisti abbiamo nel DNA il mutuo soccorso: sarà la nostra intrinseca vulnerabilità di fronte ai pericoli della strada, sarà retaggio dei pionieristici tempi del motociclismo passato, rimane che nessuno di noi si tirerebbe mai indietro vedendo un amico o una persona in difficoltà.
Altrettanto vero è che un soccorso disorganizzato o peggio pericoloso possa addirittura peggiorare l'esito di qualsiasi evento; perciò proviamo a focalizzare alcuni comportamenti da tenere.


SICUREZZA DELLA SCENA

La base del soccorso: rendere sicura il teatro dell'evento, che di volta in volta può essere un incidente stradale, un malore in un bar o altro.
Ci fermeremo in zona sicura dove non si corre pericolo di essere investiti oppure dove non si intralceranno i soccorsi organizzati; ci potremo avvalere di altri amici o di persone già presenti per regolare la circolazione stradale, fermare il traffico, sopratutto segnalare il luogo dell'incidente almeno 100 metri prima con un triangolo (attenzione alle curve!).
Un buon ausilio da tenere a portata di mano in auto sono le torce a vento, come quelle usa la polizia stradale: si vedono a distanza e rendono subito l'idea del pericolo, facendo rallentare chi sopraggiunge; anche un foulard sventolato aiuta a segnalare il pericolo e mette sull'avviso chi arriva.
Se il luogo fosse ad esempio un bar o un locale pubblico, spostare gli oggetti intorno e rimuovere i pericoli (bottiglie, bicchieri, sedie, ecc.) e possibilmente far allontanare il più possibile i presenti (anche per motivi di supporto psicologico all'ammalorato).
Spesso i pericoli più grandi non sono quelli visibili e vale la pena di elencare qualche esempio:
- fumatori vicino a liquidi sparsi in terra;
- chiavi ancora inserite nel quadro elettrico (estrarle e posarle sul tetto della vettura);
- veicoli non fermati (freno a mano, sassi sotto le ruote);
- oggetti pericolanti o instabili (es. macchina su un fianco che può rovesciarsi);
- oggetti taglienti vicino all'infortunato;
- acuirsi di contrasti tra i coinvolti, che possono sfociare in liti e scontri diretti;
- sostanze tossiche eventualmente presenti (es. estintore utilizzato in abitacolo, aria non più respirabile);
- luoghi potenzialmente sempre pericolosi: autostrada, rotaie ferroviarie, incroci ciechi;
- alterazioni comportamentali dell'infortunato/ammalorato (es., ubriaco, sotto effetto di sostanze stupefacenti).

Per ultimo mi sento di aggiungere tra i pericoli il soccorritore avventato e precipitoso.




Ricordiamoci di valutare bene il teatro dell'evento per individuare le persone coinvolte: spesso ci si ferma al primo infortunato notato e si trascura di controllarne eventuali altri; non sempre chi si fa notare di più è il più bisognoso.


SICUREZZA DEL SOCCORRITORE

Spesso sottovalutati, i pericoli a cui si espone chi presta la propria opera d’aiuto sono molti e insidiosi, come i rischi non ben valutati o l'abbigliamento non adeguato.
Importante è sicuramente non intraprendere alcuna azione di soccorso se la scena non e' stata resa sicura: il traffico e' fermo o deviato, i pericoli rimossi e il luogo accessibile. E' fin troppo facile aggiungersi all'elenco delle persone da soccorrere perché ci si taglia con una lamiera o si inciampa distorcendosi una caviglia nella foga di aiutare; è buona norma inoltre approcciare l'infortunato o l'ammalorato con dei guanti di lattice per evitare di venire a contatto con i suoi liquidi organici e sopratutto il suo sangue (è elevata, infatti, la probabilità di imbattersi in portatori sani di malattie importanti, prima tra tutte le epatiti virali).
In caso d’incertezza attenderemo l'arrivo dei Vigili del Fuoco, che provvederanno in modo definitivo ad eliminare qualsiasi pericolo.


CHIAMATA DI SOCCORSO

Nella catena del soccorso vi sono diversi anelli che si sovrappongono e compenetrano: se ne manca uno, il soccorso fallisce. Il primo di questi è proprio l'allertamento dei soccorsi organizzati, che deve essere tempestivo, preciso ed esauriente.
Il servizio sanitario, organizzato su base regionale, ha attivato in quasi tutta Italia il servizio di emergenza sanitaria 118 al quale dobbiamo fare sempre riferimento in caso di necessità; una buona chiamata di soccorso dovrebbe essere effettuata così:
- dettare il luogo preciso teatro dell'evento: via e numero civico oppure nr. strada e chilometro (es., SS 415, km. 7+500) e direzione in caso di carreggiate isolate (es. autostrada);
- descrivere la tipologia di intervento e chi ne e' coinvolto: es., malore all'esterno di un locale, uomo di circa 40 anni, cosciente - non cosciente,ecc.;
- saper fornire informazioni su altre persone coinvolte e loro condizioni di salute;
- dare informazioni se necessitano altri soccorsi: VVFF, polizia, operatori dell'azienda elettrica, ecc.
- fornire il proprio numero di telefono per essere eventualmente richiamati dalla centrale 118;
- NON chiudere mai la chiamata per primi ma attendere che l'operatore di centrale abbia terminato e ve lo consenta.


CONCLUSIONI

Anche se non abbiamo ancora considerato l'approccio all'infortunato/ammalorato, ricordiamoci tre cose:
- NON spostare mai l'infortunato traumatico (anche solo cadendo da bicicletta o un con un colpo di frusta al volante)
- NON diamo mai da bere ad un infortunato/ammalorato, tanto meno alcolici!
- il supporto psicologico può rappresentare l'80-90% di quello che possiamo fare per una persona in difficoltà e non va mai trascurato.

Prima regola, NON NUOCERE!

Se opereremo con giudizio e prudenza, anche gli altri presenti si adegueranno alla nostra condotta che apparirà subito professionale ed efficace ma sopratutto salvaguarderemo i coinvolti da ulteriori danni.



Giorgio Sterrantino - flyerduck@fazeritalia.it
Istruttore P.S. CRI Milano e 118 Lombardia

Riporto sempre da Fazeritalia un altro post di Flyer Duck sempre esplicativo del soccorso, inoltre vi sono riportati dei link interessanti....primo fra tutti quello del 118milano....

Il Primo Pronto Soccorso e' effettivamente un argomento interessante per vari motivi.

Portarlo a chi ne ha bisogno e' un dovere sancito anche dal codice della strada, ma per fortuna e' prima un naturale slancio umano per la maggior parte di noi.
Conoscere le nozioni base non e' per niente difficile e in Italia vi sono numerosi corsi a costi molto bassi, tenuti sopratutto dalle organizzazioni di soccorso volontario (ANPAS, Croce Bianca, CRI, ecc.) e da numerosi enti ospedalieri.
Bisogna inoltre pensare che (contrariamente a quanto si crede), in caso di necessità le persone attive sulla scena del soccorso NON sono impressionabili e riescono ad agire anche in casi decisamente spiacevoli e gravi.

In italia gran parte del Primo Pronto Soccorso qualificato (interveto d'ambulanza) e' portato da personale volontario e solo in questi ultimi anni si stanno affiancando mezzi ALS (advanced Life Support, le "automediche" e gli elicotteri) che supportano i mezzi tradizionali BLS (Basic Life Support, le ambulanze comuni).
Benche' tale sistema non sia la soluzione ottimale, la preparazione media del personale di soccorso raggiunge oggi alti livelli: l'ultimo corso di preparazione che ho terminato a marzo ha impegnato gli allievi per 150 ore, sei mesi continuati di teoria e pratica, 3 sessioni di esame tra CRI e certificazione SSuEm 118; inoltre i protocolli applicati (l'insieme delle norme e procedure) si sono uniformati per tutta italia e consentono poche "divagazioni" sul tema, accrescendo professionalita' e qualita' del soccorso.

Un buon inizio per saperne di piu' puo' essere il portale del NAEMT Italy (National Association of Emergency Medical Technicians)
http://utenti.lycos.it/naemtitalia/benvenuti.html

e molti documenti potete trovarli qui:
http://utenti.lycos.it/naemtitalia/avv_a.htm


Questo invece e' il sito dei miei "datori di lavoro":
http://www.118milano.it/default.asp
Qui ci leggete in tempo reale cosa fanno le Ambulanze e le ALS di Milano Niguarda (copertura Milano città e Hinterland esclusa Monza e brianza)

Da precisare anche che :

i corsi per i primi durano meno ed anche se sono in genere meno approfonditi, sono incentrati sul soccorso occasionale e intervento con materiali disponibili comunemente o di fortuna.

I corsi per aspiranti volontari del soccorso, oltre a durare di piu' (e quindi c'e' il pericolo di non finirli), addestrano sopratutto all'utilizzo di attrezzature tecniche di nessuna utilità nel soccorso occasionale:
pallone di ventilazione, cannule orofaringee, sistemi di trasporto e immobilizzazione, ossigenoterapia.

Consiglio caldamente di frequentare un corso generico (insegnano un sacco di cose, ve lo garantisco, perche' il volontario soccorritore, anche in autolettiga, all'80% - 90% opera supporto psicologico, non fa il chirurgo!) e solo in seguito, se interessa, di passare a qualcosa di piu' approfondito.
 

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