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     ≡  Energie rinnovabili e tagli


  
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Bandito
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ElNonino
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Iscritto dal: 11/9/2004
Da: Tre Ville (Preore - TN)
Su: Cagiva 125, GSF 400 Bandit, FZ6 Fazer, FZS1000 Fazer
# 19 ≡ Re: Energie rinnovabili e tagli
»04.03.11 - 17:16
berny, seguo spesso i tuoi interventi e mi stai simpatico, però in tale occasione scusami ma non condivido il tuo pensiero.

Come mini imprenditore di me stesso, da ormai 35 anni, ho imparato alcune cose.

Va bene cavalcare l' onda del momento ma gestire un impresa su una sola attività, per di più che vive solo grazie ad incentivi statali, è pericoloso e sbagliato.

Per restare nel tema degli impianti civili non si può basare il 70% della propria attività sul fotovoltaico, che garantisce buoni risultati solo se lo stato interviene e per di più alle spalle dei cittadini; può essere la cometa che garantisce il plus aziendale, non lo zoccolo duro.

Molti anni fa io ho sfruttato bene il boom del broadcasting (radio e tv private) e quello delle telecomunicazioni civili e private (imprese di costruzioni, funivie, caccia e pesca etc), ho guadagnato molto; poi tali mercati si sono esauriti vuoi perchè le emittenti private serie sono rimaste poche e dotate di tecnici propri (che avevo creato io), vuoi per l'avvento dei telefonini.

Per mia fortuna e/o accortezza tali settori rappresentavano un 60% del mio reddito e prevedendo un loro possibile inaridimento ero immediatamente pronto a spostare il mio core-business nel settore satellitare, strumentazione ed automazione.

Da molti anni ormai il mondo è in rapida evoluzione e pensare di fossilizzarsi in un singolo settore, non aggiornarsi continuamente (ad oggi, a 58 anni, passo almeno 2h al giorno a studiare) e non essere flessibili porta inevitabilmente a crisi finanziaria ed occupazionale.

Direi che sarebbe ora di non basare più la propria attività solo sperando in interventi governativi, vedi rottamazione, fotovoltaico, eolico etc etc, lo ha capito anche la famiglia Agnelli con Marchionne (per non parlare di Olivetti, Cirio, Parmalat).

:hey:
La stupiditïà degli altri mi affascina, ma preferisco la mia (E. Flaiano)

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