Lorenzo_83,
Citazione:
Attenzione a non fare confusione.
Il metodo che hai descritto tu non tiene conto di una cosa fondamentale: la luminosità del led. Per la normativa che prescrive la luminosità degli indicatrori di direzione, bisogna fare in modo che la corrente che scorre nei diodi led sia quella che garantisce la luminosità corretta. Tanto è vero che i sistemi di illuminazione a led che vengono montati di serie hanno dei circuiti di attuazione diversi da quelli delle lampade, dove viene controllata la corrente (di solito dei driver integrati) in modo da garantire sempre la stessa luminosità indipendentemente dalla tensione applicata (i 12V di cui si parla in un impianto auto o moto sono pura utopia - le tensioni ammesse normalmente vanno da 10V a 16V, e ad esempio mettendo una freccia in frenata potresti avere il lampeggio che varia di luminosità).
Io suggerirei di usare le lampadine (ci sono frecce bellissime a lampada), oppure se proprio vuoi mettere i led di cambiare il sistema di comando (quello a relè). In caso contrario puoi fare come vuoi (e comunque le resistenze si mettono IN SERIE, a meno che tu non voglia rovinare i led prima del tempo), ma cambia anceh il relè.
In ogni caso, quanti led ci sono nella freccia? Sono collegati in serie o in parallelo tra di loro?
Permettimi, ma stai facendo tu un po' di confusione.
I led sono progettati per assorbire una determinata corrente ed emettere una determinata luminosità, indipendentemente dalla tensione applicata: LED è un acronimo che sta per Light Emitting Diode, ovvero Diodo ad Emissione Luminosa.
Il principio di funzionamento lo puoi trovare
qui.
A differenza delle lampadine non hanno una propria resistenza interna (a rigore ce l'hanno, ma è trascurabile), quindi per fargli assorbire la corrente prevista in fase di progetto è necessario, fissata la tensione di alimentazione, porre in serie una resistenza di valore opportuno; se invece la tensione è variabile bisogna interporre un curcuito che gli faccia assorbire la corrente richiesta.
Collegando direttamente un led ad una tensione qualsiasi, superiore al valore della propria caduta di tensione interna, senza prevedere alcun sistema per limitare l'assorbimento di corrente, si provoca la distruzione istantanea del led.
Detto questo, le frecce a led, come hai riportato, hanno necessariamente integrato il controllo della corrente assorbita, altrimenti collegandoli si distruggerebbero istantaneamente, per cui non è necessaria alcuna resistenza in serie.
Il problema è che una lampadina assorbe 21w, mentre una freccia a led sui 2w al massimo.
Il relais di lampeggio è progettato per "sentire" la corrente assorbita: se scende molto al di sotto dei 21w previsti, crede di avere una lampadina bruciata, e lo segnala lampeggiando velocemente.
La soluzione (senza cambiare relais con un modello che escluda questo controllo) è quella di mettere in parallelo una resistenza di valore opportuno per fargli assorbire, in totale, circa 21w: ad es. se la freccia assorbe 2w, si mette in parallelo una resistenza di valore opportuno per fargli assorbire 19w; così in totale vengono assorbiti 21w e il relais è contento.
Citazione:
In ogni caso, quanti led ci sono nella freccia? Sono collegati in serie o in parallelo tra di loro?
La risposta è ininfluente: come già scritto sopra le frecce a led hanno già integrato il circuito e/o la resistenza in serie che porta l'assorbimento di corrente al valore corretto.
Con questo spero sia fugato ogni dubbio