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     ≡  [Rep] 29.1.11 Pomeridiano del sabato (guadagnolo, saracinesc


  
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Bandito
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Zel
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Iscritto dal: 23/12/2004
Da: Roma-Milan
Su: Honda CBR 1000 RR (2007) - Ducati Multistrada 620 (2005)
# 1 ≡ [Rep] 29.1.11 Pomeridiano del sabato (guadagnolo, saracinesc
»03.02.11 - 11:39
Percorso

Dopo una mattinata di faccenducole domestiche, decido di uscire verso mezzogiorno e mezzo, arrivo alla diramazione A1 dalla Tuscolana sobbarcandomi il traffico cittadino fino a Cinecittà, esco a San Cesareo, nell'umido risalgo a Castel Romano, Capranica Prenestina, faccio una specie di brunch in un bar, e due chiacchiere con la barista e due volontarie infreddolite che sono lì per vendere le "arance della ricerca". Poi riparto e tento di salire al santuario della Mentorella ma agli ultimissimi km mi imbatto in uno stuolo di bestie che invadono la carreggiata. Diffido degli equini in particolare, quindi decido di cominciare a fare foto, riscendendo dal monte verso Capranica Prenestina. La guidabilità sul tratto è a malapena passabile, ma la luce cupa è particolare e il panorama piacevole.



































Terminata la sessione fotografica giù da Guadagnolo, si imbocca di buona lena la direzione S. Vito/Pisoniano, perché l'obiettivo è raggiungere Vicovaro e di lì Orvinio. La strada diventa progressivamente più asciutta. Raggiunto il bivio per la Tiburtina, subito prima dell'attraversamento della ferrovia, prendo a destra per Saracinesco, una strada mai fatta prima. La carreggiata diventa più stretta e nervosa, a suo modo senz'altro divertente, e si va salendo fino a un curvone con banchina panoramica, dove mi fermo a fare qualche foto.




Poi procedo fino al paese, che si chiude dove comincia una interessante sterrata, che promette di esser facile, ma alla quale un cartello vieta l'accesso "ai non autorizzati": e presumo che, se fossi autorizzato, lo saprei :-" Per cui mi limito a fare qualche altra fotina, mi appunto mentalmente di verificare sul satellite dove porti quella stradina (eccola! la panoramica è piuttosto nitida) e poi riprendo la stessa strada di prima ma in discesa, e me ne vado.











L'intenzione è quella di raggiungere Orvinio da Licenza, imbocco la Tiburtina e giro a sinistra ma arrivato all'incrocio la brutta sorpresa: strada interrotta all'altezza della deviazione per Percile. Dicono che sia franata. Probabilmente è al ponte, o subito dopo. Lavoraccio. L'alternativa corre immediatamente a Riofreddo/Vallinfreda, anche se mi domando quanto sarà conciata. Adoro quella troppo breve serpentina tra i campi deserti (link), ma in questa stagione ho qualche perplessità... Giro la moto verso Avezzano, mi godo una Tiburtina fredda ma perfettamente asciutta, supero Arsoli e verifico che al bar delle moto non ce n'è vivaddio nemmeno una, raggiungo il bivio per Riofreddo e lo imbocco cautamente. Aspetto quattro volte invano il tornantone ingannevole, e alla quinta mi inganna - maledetto! Già la strada pare pulita e asciutta oltre ogni speranza, quindi mi fermo per due fotine prima del pezzo più bello.







Ripresa la strada, mi accorgo presto che le condizioni che tanto temevo sono in realtà FAN-TAS-TI-CHE! La strada è quasi completamente asciutta, e molto molto pulita, più che nella bella stagione addirittura. Rimpiango solo di non avere un compare che controlla se resto in piedi in modo da potermi lasciare andare totalmente al tripudio curvaiolo. Terminata la parte bella, comincia quella umida e ci si guarda in giro nel bosco, fino a raggiungere Orvinio. Entro nel bar, la proprietaria mi chiede da dove vengo e rimane molto stupita della risposta, dice che da quando è caduta la strada le moto non vengono più e io le rispondo che è perché si tratta di ottusi pigroni che se non possono fare una certa strada nemmeno si chiedono se ne esista un'altra e come sia. Mi mangio un panino al prosciutto crudo in un pane gnucco da rimanere esanimi, bevo un caffè e poi mi dirigo fuori, con l'intenzione di passare dalla strada del parco, per Scandriglia, anziché la solita per Poggio Moiano. Mentre mi preparo a ripartire sento un frastuono tremendo provenire da dietro le mie spalle, mi giro di un quarto e vedo arrivare una carovana di ktm tecnici da enduro ben infangati. Verso la fine ne passa una con la targa leggibile che mi ricorda qualcosa: si ferma 4 metri oltre me e mi fa cenno. Capisco subito chi è, ma non capisco chi è quello che si è fermato con lui; girano e tornano per salutarmi, ci togliamo il casco. Sono il mio amico Massimo e figlio. Li ho presi durante lo svolgimento del loro bel corso di off con il campione mondiale deninzocché nel castello sabbbino. Dopo due convenevoli devono proseguire nel loro feroce tirocinio e ci salutiamo.
Non so come non rendere offensivo per loro e deprimente per me il mio pensiero guardandoli andare via: non vi invidio affatto!

Prendo per Scandriglia, la strada del parco naturale è come sempre allo sfascio ma mi sembra molto più scorrevole e rapida di come la ricordavo (sono almeno due anni che non la faccio), belle discese su misto di asfalto spaccato, sterrato, pozzanghere. Decido di fare almeno due foto perché il sole sta calando e non resta molto tempo. Allora accosto in prossimità di un'area attrezzata per picnic, e per farlo tiro un traversuccio non voluto. Mi fermo in banchina, ma il cavalletto affonda e non ho molto tempo per scattare prima che la moto si afflosci conficcando la stampella nel fango che sta sotto l'esile strato di ghiaia.






Da qui procedo diretto sino alla Salaria, faccio benzina poco prima dei 200 km prudenziali di parziale del contakm, e arrivo a imboccare l'Olimpica dove il traffico è totalmente bloccato dalla compresenza di una partita di calcio e di un tamponamento a catena, con mezzi di soccorso. vista la malaparata mi faccio quei sani 700 m di marciapiede pieno di cocci, poi salto giù e continuo a 40 all'ora nella corsia di scorrimento per moto (credo sia per quello, no?), e punto verso piazzale Clodio. Quando incrocio via Trionfale penso: "è sabato, fo un salto da Marco in enoteca e vediamo se ce lo trovo!"
Ed eccomi a conversare con lui dei minimi, medi e massimi sistemi del mondo con un bicchiere in mano. :split:

E buon motociclismo invernale a tutti!


dati finali del giro:
km 232. due soste in bar. una sosta benzina.
consumi: 17,2 km/l ovvero 5,8 l/ 100 km.
su CBR 1000 RR (2007)
Ducati Multistrada 620 i.e. (2005)
Suzuki SV 1000 S (2004) in vendita!

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