Forum: Vita da Banditi -> [report] Elefantentreffen 2008

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© Miki :

29/1/2008 14:37
 Ho aspettato un po’ a scrivere questo report per lasciar decantare le sensazioni fortissime che l’Elefantentreffen ti trasmette… Tre giorni e 1200 km di puro spettacolo.
Premetto che quanto scriverò è soggettivo e non generale; ogni moto che va lassù è una galassia a se stante.
Per quanto mi riguarda, questo viaggio mi ha cambiato dentro.
Ed è stata una cosa alla quale non ero pronto: ero preparato a stancarmi, fare fatica, battere i denti, cadere, ricadere… Ma non a provare il tipo di sensazioni che sto ancora provando.

Quelli già stati nel recinto mi avevano avvertito: non si può descrivere, non si può fotografare, non si può filmare… Bisogna vedere, esserci.
Vero. Bisogna esserci.
Neanche la più fervida fantasia può immaginare quello che succede dentro e fuori al recinto degli elefanti.

Un’ultima cosa, prima di iniziare; vorrei fare alcuni ringraziamenti, sentiti di tutto cuore.
Vorrei ringraziare la mia donna, che sopporta tutte le mie stranezze e accetta tutti i rischi che unilateralmente io decido di correre.
Vorrei ringraziare Massimiliano, detto Gispo: la nostra amicizia è cresciuta e si è rodata in barca a vela, ed è stata l’ingrediente principale a dar sapore a questa avventura. Senza di lui tutto sarebbe stato molto diverso… Sono onorato di aver avuto la possibilità di fargli da gregario.
L’ultimo ringraziamento va alla mia moto, “l’insetto scoppiettante”: è stata perfetta. In moto sempre al primo colpo, a tutte le ore… A scodare nel fango, sul ghiaccio, sulla neve o a pieni giri in autostrada, caricata come un TIR. Meravigliosa, me lo sentivo che sarebbe stata un’ottima compagna quando l’ho presa. Grazie anche a Mirko e Fede, che mi hanno dato la possibilità di conoscerla.

Premesso questo, cominciamo!

Partenza il venerdì mattina, sveglia alle quattro ma si mette in moto alle sette, in quanto il caricamento delle tonnellate di roba da portare ruba più tempo del previsto: abbiamo borse, sacche, griglie, slittini e sgabelli da campeggio…

Si va. A 20 km da casa Gispo fulmina la lampadina davanti e procede al buio in autostrada: ci fermiamo al volo in grill, dove mi accorgo di aver fuso la fiancatina SX sullo scarico, nonostante le precauzioni prese.
Sposto le laterali morbide sopra la sacca messa a portapacchi, per non ripetere l’inconveniente.
Non si brucerà più niente, ma il baricentro molto più alto renderà la moto molto più instabile per tutto il viaggio.

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L'insetto scoppiettante

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La moto di Gispo

L’andata scorre tranquilla, con pause ogni 120 km e senza intoppi; arriviamo a Solla, cittadina che ospita il raduno, attorno alle 15.30.
Gispo rimane male vedendo che c’è solo qualche chiazza di neve; per me che è la prima volta, invece, è una favola.
A perdita d’occhio moto, di tutti i tipi e di tutte le età. Una mandria di personaggi dal superbmwista con abbigliamento tecnico a gente che gira avvolta in pelli di pecora, il tutto in una babele di lingue; e, di contorno, un mare di fango. Indovinate chi mi viene in mente?

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Panoramica

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Panoramica 2


Paghiamo i 20 euro di ingresso, ci mettono il braccialettino che funge da pass per entrare e uscire, e riprendiamo le moto.
Arrivati al cancello, abbandonato l’asfalto pulito davanti a me appare una ripida discesa, costituita da uno strato di fango molle di circa 20 cm di profondità: mi faccio coraggio e scendo applicando la lezione di enduro impartitami poco prima da Gispo (durata 1minuto circa)… In piedi sulle pedane, ginocchi stretti, dimenticare i freni e dare gas!
Via… Per le stradine interne nella fangaia, a cercare il posto tenda in mezzo ai mostri. Lo troviamo, su una pendenza di circa 15°… Ottimo…
Parcheggiare nel fango con la stampella laterale una moto carichissima in discesa è quasi uno sport: rischio di farla scivolare quattro volte, fatico a schivare (o a farmi schivare) da decine di tedeschi imbizzarriti che sgommano in piena dovunque. Riesco a parcheggiarla, con un po’ di aiuto, e mi spilucco via dalla tuta i poccioni di fango che schizzano dovunque.

Finalmente posso togliermi il casco e guardare; la prima cosa che vedo è il sorriso a settanta denti di Gispo, che mi guarda e mi fa: ricordati che qua dentro vale tutto, non ci sono regole. Buon divertimento!
Spazio con lo sguardo, sulla moltitudine di tende che si snoda nell’anfiteatro in pendenza: decine e decine di falò, bandiere di tutti i luoghi d’Europa, centinaia di ometti affaccendati a portare paglia, tagliare legna, allestire campi come in un immenso presepe. In sottofondo musica rock, (in quel momento gli AC-DC) a fare da degna colonna sonora ad un raduno di motociclanti brutti, sporchi ma non cattivi. Highway to hell, detto per inciso, non me la sono ancora tolta dalla testa, e ogni volta che la sento mi sale un brivido lungo il collo…

Tanti corrono, qualcuno sgomma, altri sgassano a limitatore, tutti bevono qualcosa: o roba portata da casa, o birrette e vin brulè presi presso gli unici due baracchini presenti in loco. Detto per inciso, sono due anche i carrozzoni-cesso: infatti per certi scopi si prende più volentieri la via dei boschi.

Il mio collega mi scuote dalla mia meraviglia e prepariamo il campo… Si aprono le danze. Vestiario da battaglia, via a mangiare, e bere… Prendiamo la scorta di legna per il fuoco, trasportata in moto in mezzo al fango con un rischio notevole, ma arrivata a destinazione.

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Il nostro accampamento... Faccio merenda!

La cosa che mi colpisce è che qua tutti corrono nella fangaia con moto cariche di tutto e di più, la maggior parte ubriaca come un mulo, ma non succede niente: nessuno si tocca, nessuno si lamenta, nessuno litiga ma tutti ridono. Se uno si spiattella al suolo subito scattano le urla e gli applausi, e il malcapitato viene sollevato di peso al volo, moto compresa, e rimesso in assetto con gran pacche sulle spalle, che qualche volta lo fanno cadere dall’altra parte.

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Le strade all'interno

La serata trascorre tra i bagordi… Si fa festa, andiamo un po’ in giro in doppio senza casco a fare casino, facciamo tappa nell’ovale della fossa, la mitica fossa, che mi vedrà in moto solo il giorno dopo.

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La fossa, dall'alto

Parliamo sette lingue, discuto di dettagli tecnici con un ceco, usiamo due lingue diverse ma ci si capisce al volo, anche grazie agli svariati brulè offerti da un gruppo di friulani che abbiamo beccato sul posto. Nel frattempo ogni tanto qualcuno cade, rotola una cinquantina di metri verso la fossa, e gli amici se lo vanno a riprendere.
Nella notte, tra i vapori di migliaia di respiri, si scorgono falò a perdita d’occhio, inframmezzati da lucine di moto che vanno in questa o quell’altra direzione… Musicona d’atmosfera in sottofondo… Mitico… Non potrò mai togliermi dalla testa quelle immagini… E mi ripeto… Chi non c’è non può capire… C’è un filo che unisce tutti, un aura, un sentimento “di famiglia”, di armonia, di unione… All’apparenza impossibile in quella gazzarra infernale, eppure c’è, si sente, ti abbraccia. Speciale.

La mattina dopo la colazione a base di minestra e cabernet, si parte alla conquista della fossa.
Ripeto mentalmente le lezioni di enduro, e parto sul discesone verso l’ovale, fiero, in piedi.
La perdo? No… Si… No, la tengo, anzi è fichissimo farla scodare nel melmone… Comincio a farlo apposta accelerando…
Si passa tra la gente che ti sorride, ti incita, ti incoraggia e si complimenta per la moto…Hmmm che sensazione meravigliosa!

Atterriamo nella fossa: foto di rito, brindisi, e un paio di salite e di discese: ma oramai non ho più paura, anzi: sono ingallato come un fagiano nella stagione degli amori… Sotto lo sguardo meravigliato del mio socio entro a sorpresa nell’ovale di fango, e mi faccio il mio giro di gloria facendo un gran casino e rischiando di spiattellarmi almeno cinque volte, ma non cado… Tra le incitazioni dei ragazzi ai lati termino la mia prima performance fangosa, rientrando ai box (baracchino delle birre). L’Elefantentreffen è sul mio viso schizzato di fango, traspare dal mio sorriso stampato, dagli occhi lucidi, dalle mani e le ginocchia che mi tremano e non si vogliono fermare… Devo avere la febbre, minimo… Ma quanto bene mi sento, erano anni che non mi sentivo così… Sono in paradiso, ce l’ho fatta, sono un elefante a pieno diritto, e soprattutto ho vinto la mia paura di perdere il controllo della moto, e qualche freno inibitorio, penso.

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Siamo nella fossa!

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Il giro nell'ovale

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La soddisfazione dopo la fossa

Mi calmo quasi forzatamente, e faccio caso a una voce che in tedesco esce dagli altoparlanti, con uno strano tono solenne… Subito dopo si diffondono le note del Requiem di Mozart, e intuisco al volo che la voce che parlava prima si riferiva ai fratelli motociclisti che non ci sono più… Mi salgono le lacrime, tutto si placa per un attimo, il mondo rimane in sospensione… Che emozione, mi viene il groppo solo a riscriverne.

Ci prepariamo al sabato sera, dopo aver tentato di grattare via il fango che ho dovunque (anche tra i denti)… Sabato sera che passerà molto più tranquillo del venerdì (domani dobbiamo guidare e sarà brutto, facciamo i bravi): riceviamo i nostri amici triestini che arrivano – Mitici! – in sella a un Grillo e un Califfone, e passiamo insieme la serata. L’euforia del giorno prima lascia il posto alla tranquillità; chiacchieriamo intorno al fuoco, e i temi si fanno seri e profondi, come si conviene a quest’atmosfera che ci pervade. Ogni tanto mi scappa un sorriso, quando il pensiero va alla cavalcata sul fango di poche ore prima… E intanto scivola la seconda notte, portata via da un vento freddo che si alza, scuote le tende e porta scintille per ogni dove, interrotto dallo scoppiare di centinaia di fuochi d’artificio a fare da ombrello.

Ci risvegliamo in una tormenta di neve che in venti minuti copre tutto, con l’aiuto del vento, con circa 5 cm di neve.

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Arriva la neve

Smontiamo velocissimi il campo e carichiamo le moto; in certi punti il vento ghiaccia la neve ed il fango, e cominciano a volare per terra le prime moto, con relativi conducenti… Gran daffare a tirare su i poverini, tra i soliti sorrisi di incoraggiamento e le solite gran pacche…. Hmmm.. Comincio a preoccuparmi… Il ghiaccio!


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Neve sulle moto

Partiamo nella bufera, lenti e carichi, in mezzo agli altri fratelli che tornano a casa… Ad un certo punto siamo soli, in certi momenti si vede a malapena la strada, i cartelli sono illeggibili, e io perdo il conto del numero delle volte che ho perso il posteriore, facendo gran scivolate e qualche sbandieratina, per fortuna rimanendo sempre in piedi.

Se ne vanno così una sessantina di km di statale; oramai mi sono abituato alla moto che se ne va, e ho sviluppato una sensibilità incredibile… Correggo incontro, controsterzo, ogni tanto apro per farla andare apposta, e provare la sensazione… Che forte… Un mix di paura e divertimento.
Solo una volta mi cago addosso, in quanto calcolo male una distanza e per un pelo non mi infilo in un fienile… I ragazzini della casa accanto mi fanno una gran festa, magari pensano che l’abbia fatto apposta…

La neve piano piano lascia lascia il posto ad un vero e proprio acquazzone, che ci accompagnerà per oltre 200 km, accompagnato da fortissime raffiche di vento. Io abito nella città più ventosa d’Italia e sono abituato fin da bimbo a guidare con la Bora, ma mai ho guidato in condizioni così pessime: vento trasversale sicuramente oltre i 120 km/h accompagnato da pioggia battente…
Ogni tanto la moto ti parte e non ci son santi, vai dove vuole il vento, anche contromano… La strada umida non aiuta, e non puoi andare piano, sennò cadi: devi aprire per tentare di ridurre la spinta del vento; per tentare di non pensare al panico sotto raffica tento di farmi il calcolo vettoriale delle forze necessarie a tenere la moto in piedi… Allucinante.
Ho avuto molta paura e tanto culo, culo che non hanno avuto purtroppo svariati ragazzi che sono stati scaraventati fuori strada in diverse occasioni, fortunatamente senza conseguenze fisiche rilevanti.

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In autogrill, stufo della pioggia

Si procede lavatissimi e stanchi fino a Udine, ormai siamo a casa!
Invece dalla moto del mio collega arriva un rumoraccio di ferraglia, la moto comincia a sbandierare.
Ci fermiamo in un’area di sosta per constatare lo sputtanamento definitivo dei cuscinetti della ruota posteriore… Uau, questo è finire l’Elefante in bellezza!
Ci raggiunge la sua fidanzata con i cerchi di ricambio, e improvvisiamo un’officina, cambiando entrambi i cerchi e montando le gomme da motard.
Gispo si apre un dito (col freddo che c’era) sui denti della corona, così facciamo anche lezione di pronto soccorso.

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Meccanici all'opera

Sono a casa alle 23.45: stanco, sporco, intirizzito e infreddolito, ma felice come non mai, mi metterei ad urlare dalla soddisfazione…
Invece mi doccio alla grande e faccio pappa.
Mi guardo allo specchio (dopo quattro giorni) e mi vedo il viso differente; mi sale una curiosità e mi peso, scoprendo che ho perso quattro chili in tre giorni, mangiando e bevendo come un suino… Potenza dell’Elefantentreffen… Che mi accompagna con il suo ricordo nel mio meritato sonno, tra coperte morbide e cuscini profumati, stavolta!


Vi ho già tenuti troppo tempo, ma potrei stare ore a scrivere; per esigenze di spazio devo riportare solo alcune emozioni, pochi fatti e qualche racconto… A chi vorrà sarò felicissimo di trasmettere raccontando di persona quella che è stata una delle più belle esperienze della mia vita… Anche se, come ho già detto, l’atmosfera non si può riportare…Chi non c’è stato non può capire…

Ciao Elefanti, Miki vi torna a trovare il prossimo anno :-)



[ Modificato da Miki 29.01.2008 - 21:42 ]

© topesio :

29/1/2008 14:49
 Mi hai fatto venire i brividi...e non per il freddo...
Sei un grande, Capitano!
:-)

© skido :

29/1/2008 14:54
 Minghia!!!

Complimenti miki...da pelle d'oca il tuo racconto! :hey:

© nathannever :

29/1/2008 15:05
 :hey:

© tataritsch :

29/1/2008 15:11
 il freddo brucia + energie di un falo´ ;-)

© Barone :

29/1/2008 15:52
 che impresa..
ti ammiro! :hey:

© sdoppietta :

29/1/2008 17:06
 l'insettona non poteva incontrare un papà migliore.:hey:
che roba la vita.. :-D lo sapevo che quella moto era speciale, l'abbiamo visto appena comprata..ma sapere una minima parte di quello che avete condiviso e pensare: "hey, quella moto gliela abbiamo data noi!!" non sai quanto mi renda felicissima..
e si che non è la prima volta che mi chiamano per dirmi quanto amano una nostra ex bimba..
sono quasi commossa!!
Bravo miki, goditela tutta questa felicità che vi siete ampiamente guadagnati!!!!
Un abbraccio. :-) e fai i complimenti a Palta (dai solo per stavolta la chiamo ancora così:oops:), dalle una pacchetta sul nasone da parte nostra.. ;-)

© utente inattivo :

29/1/2008 17:16
 Innanzitutto benritrovato e benriletto, complimenti per il bellissimo report ed ancora di + per l'avventura.....l'importante è divertirsi e tu, mi pare, ci sei riuscito alla grande :hey:

Devo chiedere scusa per la mia ignoranza ma purtroppo non avevo molto seguito i tuoi 3D sull'Elefantentreffen, sapevo che andavi in Baviera ma non di cosa si trattase.....oggi mi sono documentato su Wikipedia......praticamente un super-raduno invernale da 3/4 mila partecipanti.....fantastico :-) !!

Ho letto anche che il nome Elefanten nasce dalle sidecar tedesche della seconda guerra mondiale, denominate appunto così e che l'Elefantentreffen è stato fatto la prima volta nel 1956 proprio per radunare questi mezzi !!

Beh.....una bella esperienza, chissà che un giorno non ci provi......

© Babi :

29/1/2008 19:00
 Miki,
Citazione:

dopo aver tentato di grattare via il fango che ho dovunque (anche tra i denti)…


:-D

bellissimo report, dev'essere stata veramente un'esperienza unica...che invidia!!!!!!

© Kiki :

29/1/2008 20:18
 :love: :love:

© Zel :

30/1/2008 9:16
 bravo miki, adesso quando andrai all'ape in moto penderanno tutti dalle tue labbra, ne hai fino al 2012!! 8-)

Perché era per questo, vero? :-P :-P

Mitico Miki, e grazie del racconto.

© JLynne :

30/1/2008 10:26
 Bel report davvero, quelle sensazioni provate ai grossi raduni che rimangono indelebili, la conferma che smanettare con un enduro in determinate condizioni è un ottima scuola di esperienza...

© DiLake :

30/1/2008 10:48
 complimenti, sia per il viaggio, sia per l'ottimo report........... :hey:

© shalako :

30/1/2008 10:57
 Grande Miki

© G-Spot :

30/1/2008 11:04
 oohhh !!! :-)

© zakka76 :

30/1/2008 11:55
 Capitan Miki...il mio supereroe preferito!
Grande!

:hey:

© banditvenice :

30/1/2008 14:10
 Grandioso! :-D
Ora aspettiamo il prossimo appuntamento per controllare di persona se ti sei lavato bene i denti... :-P

© Wlascozia :

30/1/2008 14:40
 Grandissimo e bravissimo anche nel report. Complimenti! :cincin:

© Kalla :

30/1/2008 16:33
 Grandissimo Miki! :hey:

Avventura davvero speciale e bellissimo racconto, da brivido!

E complimenti anche al tuo compare di avventure: ciao Gispo :-)

© andrew77 :

30/1/2008 17:59
 complimenti per l'avventura e per il report, emozionante!

:cincin:

© SNAIL62 :

30/1/2008 18:28
 L' ho letto tutto tutto, evidentemente non mi sono annoiato perchè mi ha appassionato.

E' il primo report dettagliato (con foto, peccato siano piccole) che leggo sul mitico Elefant.

Complimenti davvero, tanto di cappello Miki per il report ma sopratutto per la mitica avventura ;-)

© Miki :

30/1/2008 20:17
 Grazie ragazzi, mi rendete ancora di più fiero della puttanata che ho fatto:smile:

SNAIL62,
Citazione:

(con foto, peccato siano piccole)


Lo so... Ma di questi tempi, se postavo a misure superiori si impallava tutto :-D
Appena si normalizza la situazione posto in misure più umane.

Appena ho un attimo posto anche qualcosa inerente l'attrezzatura ed il vestiario, che possono essere utili ;-)

© konrad74 :

30/1/2008 22:22
 Bravo Miki, bel report.
Il secondo tempo della partita juve-inter è iniziato da un quarto d'ora e io non me ne sono neanche accorto, assorto com'ero nella lettura :-P
Mi son perso un pò di notizie, ma non dovevi andare con altri drogati del sito :-?

© nello :

30/1/2008 23:18
 Cavolo.....dove eri potevamo scambiarci una bottiglia di qualcosa :-D
Comunque bella esperienza da ripetere sicuramente.
Ciao a tutti :pint: :pint:





[ Modificato da nello 30.01.2008 - 23:29 ]

© Miki :

31/1/2008 8:09
 konrad74,
Citazione:

Mi son perso un pò di notizie, ma non dovevi andare con altri drogati del sito


Non abbiamo avuto occasione di organizzarci in gruppo, e qualcuno ha rinunciato a venir su... Sarà per la prossima volta ;-)


nello,
Citazione:

Cavolo.....dove eri potevamo scambiarci una bottiglia di qualcosa


Orpo, che peccato! Per la cronaca, io ero a trenta metri in linea d'aria dal baracchino di Inbiss, sul bordo DX della strada andando in giù, la moto posteggiata ai bordi, ma davanti la tenda!
Beh, vuol dire che ci toccherà tornare il prossimo anno,ah!

© chiotto :

31/1/2008 15:33
 bravo...... :hey:

ora per fare di più ti tocca andarci col bandit :-D

© Miki :

2/2/2008 9:29
 Magari questo racconto ha solleticato qualche bandito mettendogli in testa qualche grillo per il prossimo anno; vorrei spendere allora cinque minuti per parlare di abbigliamento ed attrezzatura.
Una parte considerevole del risultato va imputata a una serie di fattori, tra i quali:

1) Preparazione della moto: dal CR125 al Goldwing passando per il bandito, è più che mai importante preparare bene il mezzo; un semplice inconveniente che in calda stagione arrecherebbe solo qualche disagio, in mezzo ad una nevicata o sotto la pioggia torrenziale in autostrada in mezzo ai camion può diventare un problema serio.
Fondamentali le moffole: mani asciutte e non fredde (calde è una parola pesante) migliorano di molto la qualità del viaggio.
Io ho montato anche la coperta paragambe: più che per il calore (già assicurato da abbigliamento tecnico ottimo) è stata utile per il tragitto sotto pioggia e neve... Poi serve anche per tenere asciutta la sella, che non è poco.
Di contro, nei tratti fortemente ventosi, davo la paga a Luna Rossa... L'avrei volentieri tagliata a striscioline con le forbici!

2) Officina portatile e ricambi: non si sa mai cosa può capitare, viste le condizioni difficili; bisogna avere con sè tutti gli attrezzi necessari alla manutenzione della moto. Non è per niente stupido, vista l'alta probabilità di cadute o scivolate, portarsi le leve freno e frizione di ricambio; può essere determinante portare anche le candele e, per chi non ha la frizione idraulica, un cavo di ricambio. Ricordarsi le lampadine...
Chi non ha l'avviamento a calcio si ricordi di portare i cavi, non sempre gli automobilisti o gli altri motociclanti li hanno dietro.

3) Abbigliamento tecnico e non: io indossavo le seguenti cose:
-abbigliamento due pezzi in lycra della Odlo, indossati direttamente sulla pelle: fondamentali;
-calze termiche da montagna o da sci; io ho quelle della Thorlo, sono fenomenali e non costano troppo;
-maglia pile sottile;
-tartaruga paraschiena;
-giacca senza maniche wind stopper, o piumino a pari caratteristiche: sembra di no, ma fa la differenza tra aver caldo o freddo;
-pantaloni in goretex sfoderabili con protezioni al ginocchio;
-giubbotto in goretex sfoderabile con protezioni ai gomiti ed alle spalle;
-tuta antipioggia: non andare via senza, ripara un casino. Io preferisco quella integrale alla due pezzi: è più scomoda da indossare, ma trattiene meglio il calore e non passa l'acqua da nessuna parte.
-soprascarpe con ghette, impermeabili: ho incontrato durante il viaggio di ritorno gente in condizioni pietose (seriamente...), in quanto avevano solo gli stivali da moto... Anche i migliori e più costosi dopo 200 km di pioggia intensa, lasciamo passare l'acqua: e, quando hai i piedi bagnati, sei fottuto.
-guanti: tecnici, buoni, caldi, con protezioni; io ne ho portato un paio di ricambio, mai usato (grazie alle moffole). Il mio compagno di gita utilizzava anche dei sottoguanti in seta... Molto dipende dalla sensibilità di ciascuno.
-scaldacollo in wind-stopper: fondamentale;
-sottocasco in seta: io non lo uso, dipende dal casco;
-casco: io ho il Nolan N102 com, ottimo acquisto. Il fatto di essere modulare si è rivelato vincente in un sacco di casi... Quando spingi la moto o fai una fatica incredibile, il poter alzare la parte anteriore e respirare non ha prezzo... Questo vale anche per la manovra in condizioni difficili... Riesci ad avere la visuale migliore; poi, i gusti sono gusti.
Utile è la visiera antifog, io l'avevo e, finchè ha funzionato, ha svolto egregiamente il suo compito assicurando un'ottima visuale. Tirando su la mentoniera rimaneva ben asciutta, ma sotto la pioggia (poi trasformatasi in neve, e di nuovo viceversa) e tirando su solo la visiera mi è entrata l'acqua tra i due strati, acqua che poi ha ghiacciato... Molto pittoresco l'effetto scenico, ma per un bel pezzo di strada non vedevo una banana... Guidare sotto la nevicata con la visiera alzata non è il massimo!
-calzature: le ho lasciate per ultime. Io per primo sono convinto che le calzature devono avere le protezioni, ma la tipologia della "gita" mi ha spinto a cercare altre soluzioni.
Mi serviva una scarpa buona e calda (oltrechè comoda e larga, il piede deve muoversi sennò sei spacciato) per il viaggio, ma in condizioni di farmi camminare ed appoggiare i piedi dalla moto in sicurezza anche nel recinto dell'elefante, tra fango, ghiaccio e neve.
Ho optato per delle calzature tecniche da lavoro composte, mi spiego: parte inferiore, fino al collo del piede fatta a guisa di stivale di gomma da pioggia; parte superiore in goretex wind-stopper con lacci (che spariscono quindi sotto i pantaloni, senza procurare rischi d'impigliamento). La suola ha un paio di strati di isolanti termici, di cui uno in alluminio; inoltre l'interno è foderato di pelo sintetico (tipo le moffole).
Si sono rivelate l'arma vincente, non ho mai avuto freddo e hanno sempre mantenuto un ottimo grip; 38 euro spesi bene...

Dimenticavo: noi che eravamo solo in due, abbiamo agganciato ai rispettivi portachiavi la reciproca chiave di ricambio della moto, per evitare scherzi... Se perdi le chiavi nella neve o nel fango... Hmmmm...


Passiamo ora al necessario per la permanenza in loco.

Una premessa: visto il carattere particolare dell'evento, con tutto ciò che ne consegue (fuochi d'artificio e scintille che finiscono sulle tende, fango, neve, o comunque sporco dappertutto, gente che ti cade ubriaca sulla tenda) ritengo sia da portare su (abbigliamento da viaggio a parte) roba scrausa, che può essere sporcata, rovinata o persa.
Tralascerò volontariamente le classiche robe da viaggio e gli effetti personali vari che ognuno si porta, e descriverò le robe "apposite" per l'Elefante.
Ecco qua:

-tenda, meglio se invernale. Calcolate sempre un posto in più (almeno) di quanti dovete dormirci.
Noi in due con una da quattro siamo stati benone, con la roba all'asciutto e al riparo.
-materassino serio, o gonfiabile o a cellule d'aria; qualcuno ha la brandina smontabile tipo esercito: la schiena vi ringrazierà, credetemi.
-sacco a pelo: deve essere tecnico, in piuma d'oca e bello ciccioso; chi ha freddo se ne porta due, e li usa uno dentro l'altro.
-teli: portarne almeno due, uno da mettere sotto la tenda, e uno più piccino per "esplodere" la roba a terra appena scaricata dalla moto. Resterà così pulita, a vista e ben in ordine.
-sacchi neri condominiali da immondizia. Hanno vari usi, da quello classico (sarà anche l'Elefantentreffen, ma è bello tenere pulito durante e dopo) a "guardaroba" della roba usata per viaggiare... Servono anche per riportarsi a casa la roba sporchissima senza impestare il resto (ad esempio la griglia).
-treppiede, catena e griglia: serve per cucinare, è la soluzione migliore (vedi foto);
-sega: importante, il legno che vendono è a fascine, e di discreto diametro. Segato dura di più, scalda meglio e tre volte: quando si porta, quando si taglia e quando si brucia!
-accetta: vedi sopra.
-contenitore per l'acqua: lì c'è l'acqua potabile, e averla in tenda (tenerla calda vicino al fuoco, sennò si gela) serve a un sacco di cose...
-Diavolina per accendere il fuoco; so che manca di poesia, ma in determinate circostanze fare un fuoco presto (lì la legna è sempre umida) è di gran conforto.
-Vanghetta, o vanga: determinante per farsi un buon campo nella neve, inutile per il fango.
-Spago per mettere ad asciugare la roba umida, ammesso ci sia il sole....
-Lampada elettrica da zucca (con batteria di ricambio, al freddo durano un quarto), tipo fotofora... Immaginate di aver fame e non trovare le costine nel casino immane del campo...
-Guanti robusti da lavoro (pelle o crosta): per maneggiare il legno, armeggiare col fuoco...

Ultimo capitolo, il caricare la moto.
Noi abbiamo optato per una soluzione identica sulle due moto: borse laterali morbide (nello specifico GIVI T431) estensibili, e borsone/sacca su portapacchi.
Questa soluzione ha più vantaggi: pesa poco di suo, è molto capiente e modulare, si lega in un attimo e in caso di caduta le laterali morbide non si distruggono ma proteggono la moto.
Ho visto disintegrati più di un bauletto laterale, compresi quelli in alluminio delle Bmw... In qualche caso si sono spaccati pure gli ancoraggi sulla moto... Meditate, gente...

Ricordate di legare bene (elastici seri, ragni e non ultimi i cordini) il tutto, e controllare che rimanga legato bene: specialmente le moto che vibrano molto sono a rischio "perdita bagaglio", con conseguenze facilmente immaginabili....

Last but not least... Le catene.
Io ho constatato che sull'XL 600 stanno perfettamente (sul serio, ricordate la foto che ho postato?) le catene click-clack del mio precedente Citroen; averle sul ghiaccio è miracoloso, ti permettono di avanzare senza problemi, veramente da non credere... Anche a comprarle usate non costano follie, e sono leggere da portare.

Dovrebbe essere tutto... Magari aggiorno se mi viene in mente qualcos'altro ;-)

© utente inattivo :

2/2/2008 14:31
 Miki,
Citazione:

Magari questo racconto ha solleticato qualche bandito mettendogli in testa qualche grillo per il prossimo anno


Hai colpito nel segno.....sono ufficialmente "solleticato" da questo evento.....quante cose che vorrei fare e provare.....la vita è lunga ;-) !!

Ottima descrizione tecnica dei consigli che dai per affrontare un'esperienza del genere.....come solo conoscitore sul campo dell'Elefantentreffen sei diventato ufficialmente il ns. referente per questa potenziale impresa .....comunque, ho notato dalle foto che sei partito con "l'insetto" pulito e lucido come fuori dalla concessionaria ma sei tornato......ma scusa, è sempre lei alla fine :-D ??

[ Modificato da Nic71 02.02.2008 - 14:34 ]

© Miki :

2/2/2008 15:13
 Nic71,
Citazione:

come solo conoscitore sul campo dell'Elefantentreffen sei diventato ufficialmente il ns. referente per questa potenziale impresa


Ehi, aspetta un attimo: ci sono alcuni tra di noi che ci sono già stati (ad esempio Haslam, il primo che mi viene in mente), e anche quest'anno non sono il solo... Sono solo uno delle centinaia di pazzi...
Per me era la prima volta, e ho raccolto info a destra e a manca per preprarmi "alla gita"...
Diciamo che il mio è un "riassunto" di quelle che per me sono le cose importanti ;-)


P.s. La moto è sempre lei, l'ho lavata ed è tornata pulita...
...sarà... Togliere il fango, il sale...
Mi piaceva molto di più zozza :-P

© Miki :

2/2/2008 15:59
 Ho completato la check list, ora c'è tutto.

© ender :

2/2/2008 16:31
 Miki,
Citazione:

...sarà... Togliere il fango, il sale...
Mi piaceva molto di più zozza :-P


oddio è stato colpito dalla malattia di un certo bovino :-P

Miki, grazie dei l report e della lista, veramente utile ;-)

© utente inattivo :

2/2/2008 17:35
 Miki,
Citazione:

Ehi, aspetta un attimo: ci sono alcuni tra di noi che ci sono già stati (ad esempio Haslam, il primo che mi viene in mente), e anche quest'anno non sono il solo... Sono solo uno delle centinaia di pazzi...


Si certo....rendiamo omaggio anche agli altri sopravvissuti che prima di te hanno fatto l'impresa :-D.....ma tu l'hai raccontata ed allora prendo te :-D !!

Miki,
Citazione:

La moto è sempre lei, l'ho lavata ed è tornata pulita...


Meno male, poverina :-P !

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